Il vagabondaggio non è meramente un viaggio in solitario che può durare sei settimane, due mesi o quattro come dice l’autore, ma uno stato d’animo. L’autore ci spiega che si tratta di uno stimolo a intraprendere un viaggio “antisabbatico”, una prova con se stessi che comincia ben prima di svolgere il percorso stabilito. Trovare il denaro per realizzarlo, non attaccarsi troppo alle abitudini cittadine, finanziarsi e risparmiare in previsione di una nuova esperienza, questo è lo scopo del vagabondaggio proposto dall’autore. E una volta tornati a casa, tesaurizzare interiormente l’esperienza.
Noi ci sentiamo di consigliare vivamente questo libro a tutti quelli che sono stimolati nel viaggiare ma non hanno mai preso in considerazione di prendersi “più tempo” per il viaggio.
Quando viaggiamo abbiamo sempre i minuti contanti, dobbiamo vedere questo e quello, dobbiamo “arrivare prima che…” insomma poco cambia dalle nostre abitudini quotidiane lavorative.
Invece, come dice l’autore, dobbiamo rivalutare il nostro tempo, il bene pià prezioso che abbiamo, pensateci bene…
Il libro è fantastico e vi aprirà la mente, se siete viaggiatori vi sentirete chiamati in causa in molte situazioni che racconta ed in molte sue riflessioni, se non siete amanti del viaggio vi potrà essere d’aiuto per capire cosa vi state perdendo nella vita.
Se volete sapere di più dell’autore ed il suo libro visitate i sui sito internet ed il suo blog: