Made in China – Beijing prima

Primo giorno a Pechino
La sveglia suona alle 7, siamo troppo curiosi di visitare Pechino, oggi ci attendono la Città Proibita e Piazza Tian’anmen. Dopo una piccola indecisione su metropolitana o piedi, la scelta va sul farla a piedi, beh d’altronde se non ci facciamo quei 2000 km al giorno non siamo contenti.
La tecnologia qualche volta fa i capricci, il segnale GPS ogni tanto se ne va e la bussola confonde l’est e l’ovest… risultato, sbagliamo strada di un bel pezzetto, ma io sono comunque al settimo cielo, ogni 2 secondi mi fermo e riprendo di tutto, anche semplici negozi, che tanti semplici non sono, tutto mi affascina e meraviglia… Mi piace… Tanti negozi hanno all’ingresso due dragoni, un maschio e una femmina che si distinguono da ciò che trattengono sotto il piede, il maschio ha una sfera, la femmina un cucciolo e sono di buon auspicio e a protezione del luogo. Li ritroviamo anche nella città proibita nei pressi degli accessi ai palazzi, certo quelli sono tutti in bronzo. Arrivati alla Città Proibita, veniamo travolti da una miriade di persone, solo ora scopriamo che lunedì è festa nazionale, per cui questo week-end è più incasinato del solito.
Iniziano le file della giornata, fila per il biglietto, fila per entrare, anche se devo essere onesta, considerando la gente che c’è, scorrono velocissime.
Le dimensioni sono immense, è veramente una città, fatta di palazzi, piazze, vicoli e giardini. Ogni tanto si vedono delle resse incredibili, si ammassano tutti per fotografare qualcosa e soprattutto si spingono e strattonano, mi butto nella mischia, ma certo la mia capacità di dare spinte e farmi strada è veramente zero, dovrò imparare in fretta se voglio riuscire a non farmi schiacciare. Comunque le resse in genere erano per semplici foto all’interno degli edifici…
Attraversiamo le tante porte della città, le continue piazze, su e giù per le continue scalinate, qualche spinta e via, siamo all’uscita. Alziamo gli occhi e vediamo in lontananza svettare un edificio in cima ad una collina…consultiamo la Lonely e capiamo che si tratta di un tempio al cui interno c’è un Buddha che guarda verso la Città Proibita e la protegge dagli spiriti malvagi. La collina è praticamente artificiale ricavata dalla terra di riporto degli scavi della città, come dire…non se butta via niente!!!
Saliamo alla sommità della collina, una serie infiniti scalini, minuscoli, stretti, ripidissimi, ci sfianchiamo, ma siamo duri e continuiamo imperterriti; arrivati in cima, dal tempio si domina la città, che peccato o per fortuna è avvolta da una foschia, che Riccardo aveva scambiato per smog, (prevenuto) che dona mistero e fascino alla immensa città.
Qui fortunatamente la ressa della città è scomparsa e riusciamo a recuperare un po’ di tranquillità.
Si sono fatte le 14 e ci rendiamo conto che è da ieri sera che non ingeriamo nessun tipo di cibo, beh forse ieri sull’aereo abbiamo fatto il bottino, ci hanno dato da mangiare di tutto di più!
Prima però che uno dei due cada a terra senza accorgersene, ci spostiamo alla ricerca di un ristorantino. Vengo attratta da una bettolina, dove, Riccardo mi fa notare che non ci sono turisti, tanto la maggior parte dei turisti in questo periodo sono tutti cinesi!! Comunque entriamo… il posto è veramente trucido… minuscolo, un po’ sporchino (nota di riccardo: faceva proprio schifo!) e pieno di gente locale. Ci sediamo, ordiniamo noodles e qualcosa di vegetariano che solo quando il cuoco, dall’unghia del mignolo bionica, ci serve, capiamo essere dim sum all’aglio puro!! Non che i noodles fossero da meno! Con qualche rinfaccino, per essere delicati, ma comunque soddisfatti, proseguiamo il nostro giro!
Arriviamo a piazza Tian’anmen, anche qui fila per entrare, bisogna incanalarsi e passare le borse al metal detector e controllo da parte degli agenti. Che lo dico affà scontri e spintoni, che finiscono con la resa, da parte di Rick, non di certo la mia, per non fare intrufolare una tipa che era dopo di noi!!!
La piazza è veramente grande e curatissima, una miriade di fiori e aiuole precisissime! La cosa buffa è che i fiori non sono piantati a terra, ma nei vasetti di plastica con i quali si comprano, forse fanno prima se si seccano!!!Al calare del sole ci spostiamo nel mercato notturno costituito da solo cibo… e che cibo… partendo dalle cose più tranquille: trippa, budelli, tofu puzzolentissimo, toglie il fiato quando ci passi davanti, per poi passare a serpente, vermi giganti, scorpioni e ragni (che quando li stavo riprendendo, momenti mi fanno sentire male)!!!
Comunque riusciamo a mangiucchiare un sacco di cose buone, per gli assaggi estremi dobbiamo rifletterci.Ci spingiamo poi all’estremità della via e arriviamo alla parte più moderna e vip della città, con mega firme tra cui Prada, Rolex e per noi non da meno l’Apple Store.
La nostra meravigliosa ed intensa giornata si chiude con una bella birretta nell’houtong del nostro ostello!

4 comments
  1. ma allora sono i Cinesi gli inventori dei fast food…..il cibo veloce nel senso che ha minimo 8 zampe e corre de brutto!!!

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